Le ordinanze della Cassazione 2 novembre 2020

Con le Ordinanze 2 novembre 2020 nn. 24232, 24233, 24234, 24236 e 24237, la Suprema Corte conferma l'orientamento oramai consolidatosi in materia di tassazione dei trust.

In conformità alle ultime pronunce in materia, la Suprema Corte fissa alcuni punti fermi nella ricostruzione della corretta tassazione del trust tali da costituire oggi un orientamento che potremmo definire consolidato in seno alla Corte stessa.

Da un lato infatti, pur riconoscendo che l'apposizione del vincolo segregativo sui beni in trust costituisce un'utilità per il disponente in vista del conseguimento di un determinato risultato sovente di ordine patrimoniale, la Corte ritiene che essa non determini mai di per sé un effettivo incremento patrimoniale in capo al disponente medesimo, tale da comportare l'assoggettamento dei beni in trust all'imposta sulle successioni e donazioni.

Dall'altro lato, stabilisce un principio di carattere generale, secondo il quale l'attribuzione in favore del trustee non determina mai un effettivo incremento del patrimonio di quest'ultimo, essendo finalizzata a consentire la piena attuazione degli scopi voluti dal disponente; di effettivo arricchimento potrà parlarsi invece allorquando i beni in trust saranno oggetto di attribuzione in favore del beneficiario finale nei confronti del quale l'attribuzione presenta i caratteri della stabilità e della definitività.